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SKALF "Vallis Decia - le voci dei dispersi" (Recensione)


Full-length, Independent
(2023)

Ancora Black Metal che con coraggio ci parla di tematiche lontanissime dai soliti cliché del genere: siamo nella Val di Scalve (“àl de Scàlf” in dialetto) e abbiamo a che fare con una tragedia, quella del Gleno, avvenuta nel 1923, quando una diga mal costruita si disintegra e provoca l’inondazione di tanti paesi, con ovvie e numerose perdite umane.

La proposta sonora è invece abbastanza canonica: abbiamo delle screaming vocals che ci raccontano di questo disastro in lingua italiana e dialetto bresciano, e continuo a trovar conferma che questa timbrica, caratteristica del genere, mantiene il suo impatto oscuro in qualsiasi idioma la si voglia rappresentare. A livello strumentale registriamo una tendenza verso ritmi più moderati, che non sfociano mai nel tradizionale blast-beat: la scelta è senz’altro voluta per meglio esprimere il concept dietro a questo EP, tuttavia, per i miei gusti, qualche tempesta ritmica data dall’alternanza in sedicesimi di cassa e ostinato in battere e rullante il levare avrebbe forse reso ancor meglio l’idea dello scorrere impetuoso e distruttivo delle acque.

La produzione è grezza, ma senza mancare rispetto nei confronti dell’ascoltatore: mi piacciono gli album volutamente sporchi e magari altamente sbilanciati nell’equalizzazione, l’importante però è non creare un marasma rumorista in cui non si apprezzano più i riff o le performance dei vari strumenti! Una nota negativa, per i miei gusti personali e opinabilissimi, risiede nella scrittura dei riff stessi, che non mi hanno troppo convinto: certi frangenti mi suonano addirittura come dissonanti, ma sospetto sia un effetto voluto e ricercato dai musicisti coinvolti nel progetto. Ho qualche limite nell’apprezzare sovrapposizioni di intervalli poco eufonici, ma si tratta pur sempre di scelte stilistiche e non certo di errori!

Mi manca un po’ quel richiamo a melodie magari anche minimali, tristi, dimesse, che avrebbero aiutato a rendere l’ascolto di questo EP più immersivo e coinvolgente: ci sono anche passaggi di chitarra solista, ma ammetto che ho fatto un po’ di fatica a inquadrare il fraseggio melodico di riferimento. Le idee quindi ci sono: c’è da capire ora come e se far evolvere questo progetto!

Luke Vincent
Voto: 65/100

Tracklist:

1. Bueggio 
2. Dezzo 
3. Angolo 
4. Mazzunno 
5. Corna di Darfo 
6. Belviso - dove nasce il Gleno

Line-up:
Filippo Magri - Bass, Vocals, Lyrics
Tiziano Valente - Guitars

Links:
Bandcamp
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