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LUCERNA "Finchè La Luce Non Si Spegne" (Recensione)


Full-length, Independent
(2024)

Nuova band italiana ma che vede tra le proprie fila alcuni volti più o meno noti della scena rock e metal nostrana. I Lucerna si presentano al pubblico con un primo album davvero toccante e malinconico, che riesce a fondere l'hard rock italiano degli anni Novanta (Timoria, Teatro Degli Orrori) con alcune divagazioni prog e dark rock degli anni Settanta. Le frequenti incursioni dell'organo hammond e la voce (ma volendo anche qualcosa di musicale) che prende anche spunto da artisti come Guccini e Battiato sono tutti elementi che rendono questo "Finchè La Luce Non Si Spegne" un prodotto davvero valido e particolare. 

Il disco si apre con la bellissima "I bambini non dormono più" che evoca scenari drammatici, con la voce di Lele Morra che squarcia l'anima. Si prosegue con "Alcool e specchi", pezzo forse meno valido del precedente ma comunque notevole, forse più tipicamente rock e hard rock, con dei bei refrain melodici e un andamento dimesso. Il disco si riprende alla grande con "Amica Mia", un brano davvero bello e che si spoglia un po' della vena triste e drammatica che finora aveva prevalso. Intendiamoci, anche questo pezzo ha un'anima fortemente dark, ma il suo ritmo sostenuto e il suo cuore quasi metal fanno muovere le membra e i ritornelli sono davvero irresistibili. Ottimo il lavoro delle tastiere che riescono a donare atmosfera e melodia. L'album poi offre un brano davvero bello, la dolce-amara "Occhi Lucidi", dove, ad una prima parte più "rilassata" e introspettiva si aggiunge una seconda parte davvero da brividi, che vede nel prog anni Settanta le sue coordinate principali. Anche qui grande uso dell'organo hammond e di una inventiva tutta particolare, che porta i nostri a realizzare un brano di oltre otto minuti davvero ben architettato. 

Inutile elencare ogni singolo brano. La band ha un qualcosa che attira. Il loro post-prog rock è cangiante di sicuro, ma ha un comune denominatore, che è quello dell'oscurità (e/o anche malinconia). Se andiamo verso le metà del platter ed il suo finale infatti altri pezzi rappresentano bene questo male di vivere, questo occhio puntato su fatti e situazioni che creano crepe nell'animo ("Lettera" e "Stella" su tutte). Le capacità strumentali sono indubbie, ma forse l'unico neo è rappresentato dalla voce, che si rivela un po' troppo monotematica. Certamente una maggiore varietà di registri vocali avrebbe giovato all'album, ma in generale il tutto sembra scorrere davvero molto bene anche così, quindi...Squadra che vince non si cambia! 

Disco non per tutti e non di certo per i metallari puristi. Questo è un album rock di base, ma di grande spessore musicale, intellettuale ed emotivo.

Grimorio
Voto: 7/10

Tracklist:

1. I bambini non dormono più
2. Alcool e specchi
3. Amica mia
4. Desolazione
5. Lettera
6. Occhi lucidi
7. Diana blu
8. Stella
9.. Crepe e ombre
10. Sogno a metà

Line-up:
Rob Ursino - chitarra
Gabriele Toia - piano, organo, synth
Alessandro Mori - batteria
Riccardo Crespi - basso, cori
Lele Morra - voce

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