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ATHIEL "Maw Of The Curse" (Recensione)

Full-length, Broken Bones Productions
(2025)

Secondo album per questa one man band sarda che rievoca scenari raggelanti e molto conosciuti ai più vecchiotti di noi, ovvero coloro che hanno potuto vivere il periodo d'oro del black metal degli anni Novanta in Scandinavia. Lo spettro di formazioni seminali non solo del black, me anche del death metal melodico più oscuro è molto presente, con frequenti richiami a band come Lord Belial, Dissection o Naglfar, ma nelle trame chitarristiche si sente una vena melodica e raffinata che non può non rimandare ai grandi chitarristi degli anni Ottanta, con richiami a band come Iron Maiden e Judas Priest. Quindi non siamo al cospetto di un lavoro di grezzo black metal, ma tutto il contrario.

Sin dalla produzione si capisce che si punta ad una pulizia di sound notevole, e questa non fa che far risaltare un songwriting ricco di atmosfera, ma anche di tecnica e buon gusto. Questo musicista ha cercato di omaggiare certi nomi scandinavi ma non li ha copiati pedissequamente e i pezzi hanno quella giusta dose di varietà e imprevedibilità che consente loro di essere valutati come facenti parte di un lavoro tutto sommato personale. Brani validi ce ne sono a bizzeffe, inutile nominare qualche episodio migliore...Una tracklist compatta che vede questo progetto cimentarsi in canzoni che alternano potenza e brutalità a melodia e introspezione, con quelle atmosfere tipicamente notturne dei Dissection di brani quali "Thorns Of Crimson Death" o "Where Dead Angels Lie".

Gli Athiel sono spuntati quasi dal nulla offrendoci un gran bel disco, che non ha paura di osare col minutaggio dei singoli brani, che a volte si prolunga ben oltre i canonici quattro o cinque minuti, ma in ognuno di essi c'è qualcosa da scoprire e riascoltare, perchè è davvero tanta la carne al fuoco messa a disposizione. Se proprio fossi costretto a consigliarvi qualche pezzo di questo album, da non perdere assolutamente, vi direi di cominciare dai singoli, ovvero da "Reaven’s Oath" o "The Sun Will Not Rise…", non vi pentirete assolutamente e vorrete averne di più, ne sono sicuro. Tutto questo se amate tutto ciò di cui si è parlato in questa recensione, sia chiaro. Se non amate Lucifero e le sinfonie dedicate ad esso, state alla larga però, siete avvertiti.

Eleonora V.

Tracklist:

01. Baptize out of Nowhere
02. Beyond the Veil
03. In the Lawless Oblivion
04. Reaven’s Oath
05. Maw of the Curse
06. Serpentine Bloodline
07. The Sun Will Not Rise…
08. Distant From The River Of Dreams

Line-up:
Dann - All instruments

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