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HOLY SHIRE "Invincible" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label
(2024)

Band milanese attiva da circa un ventennio, gli Holy Shire ci presentano il loro terzo full-length, intitolato "Invincible", che sin dalla prima traccia, ovvero "Misty", ci accompagna in un mondo sospeso tra fiaba e realtà, con qualche tinta dark e sinfonica che poi sarà sviluppata meglio in seguito. Questa traccia è la classica opening track che cerca di far addentrare l'ascoltatore in un album in modo tutto sommato delicato, ma gli arrangiamenti e la tecnica di buon livello si intravedono da subito. 

Infatti con "Dagon" la band inizia a proporre qualcosa di più complesso, dove inizia anche ad esprimersi al meglio il flauto di Chiara Brusa, che poi sarà elemento caratterizzante dell'intero album. Dopo un inizio sognante il pezzo parte in quarta e le chitarre heavy e minacciose si impadroniscono di tutto. La canzone poi si apre anche a interessanti soluzioni melodiche, ma di base la pesantezza permane, unita ad ottime metriche vocali. C'è anche un vago alone progressive in questa traccia, perchè cambia spesso in modo sorprendente le sue coordinate, soprattutto dopo la sua metà, grossomodo.

Le sorprese non finiscono qui comunque. L'album offre episodi davvero belli e convincenti, a partire da dalla più lineare "Dragonfly" fino alla potente ed emozionante "The Cathedral", passando per altri episodi sempre avvincenti e dove la band picchia duro ("Voice Of Reason", "The Cathedral", "M9"), o dove la band si lascia andare alla malinconia e all'introspezione, con flauti e chitarre acustiche che disegnano bellissimi paesaggi ("Waves Of Misery", "Dream of You", "Farewell").

E' un disco che alla lontana potremmo classificare come symphonic power metal, ma che a conti fatti suona solo come un disco degli Holy Shire. Per come la vedo io il suddetto genere ha altre caratteristiche. Qui abbiamo una band che si impegna ad esplorare spesso l'animo umano, regalando sensazioni forti e un feeling tutto sommato positivo. 

Band certamente particolare e non per tutti, anche fosse solo per l'uso di ben due cantanti donne in line-up e l'uso di strumenti tutto sommato inusuali nel metal. Album da ascoltare più volte per essere apprezzato come si deve. Sicuramente consigliato.

Eleonora V.

Tracklist:
1. Misty
2. Dagon
3. Dragonfly
4. Voice Of Reason
5. Waves Of Misery
6. The Cathedral
7. Black Thorn
8. The Seduction of Hollowness
9. Dream of You
10. M9
11. Farewell

Line-up:
Leonardo Leo Sganga - Bass
Sefano Ste Zuccala - Guitars
theMaxx - Drums
Aeon - Vocals (lead)
Chiara Brusa - Flute
Mattia Stihl Stilo - Guitars
Julia Eledhwen - Vocals (female)

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