Full-length, Broken Bones Promotion & Productions
(2025)
Nel panorama estremo e nel black metal abbiamo assistito a tante sperimetazioni ed evoluzioni, forse più che in altri generi e sottogeneri di metal. Se prendiamo band come gli Enslaved, i Negura Bunget, i Solefald, i Vintersorg, gli Emperor, i Mayhem e chi più ne ne metta, possiamo davvero avere un quadro interessante su quanto un genere come il black, nato per essere ortodosso fino al midollo, si sia poi trasformato in tantissime altre cose, forse anche troppe! E Dramnduhr, progetto siciliano giunto al secondo album, si aggiunge a questa schiera di band che hanno fatto della sperimentazione la loro bandiera.
Nel caso di Dramanduhr abbiamo anche una evoluzione nel linguaggio, in quanto il mastermind Stefano Eliamo, tuttofare di questo progetto, si è anche appoggiato per le liriche al "Dahrmonium", una lingua inventata da lui di sana pianta. Il disco quindi prende un po' spunto dalle band che abbiamo elencato ad inizio recensione, ci aggiunge un tocco comunque proprio e cerca di non forzare troppo la mano sull'aspetto "violento" del black, ma sviluppa maggiormente terreni quali la psichedelia, il progressive, l'epic e l'avantgarde, per un risultato assolutamente convincente.
Dieci brani nei quali si respira il feeling di antichi peregrinaggi, di antico misticismo e di ricerca interiore, "Vertuhn" è un viaggio in tutti i sensi, e la musica è del tutto originale e capace di cambiare totalmente approccio di brano in brano, come si può evidenziare dalle differenze abissali che si possono evidenziare nei brani in tracklist. Ad esempio "Deh Rundertax" si presenta sperimentale e parecchio orientata verso un folk metal puro, ma in altri sotto la coltre epica e melodica si scorge l'anima dark e black, come succede in "Dertèh Marlàhk", "Vehr Tùnhk" o "Urrakan". Tutto è ben dosato, compresa la produzione, di buon livello ma poco levigata, piacevolmente ruvida e "reale".
"Vertuhn" è un disco da scoprire poco per volta, soffermandosi sui molti particolari espressi con massima disinvoltura ed eleganza da Stefano. Forse questo è il disco avantgarde black metal dell'anno, o comunque poco ci manca. Un qualcosa che, al di là dei gusti personali, non può lasciare indifferenti, perchè non dimentichiamoci che dietro questo ambizioso progetto c'è un solo musicista, e inventarsi un simile trip non è da tutti.
Eleonora V.
1. Andeterlit Stahr Hammit
2. Arròhn! Arròhn!
3. Deh Rundertax
4. Dertèh Marlàhk
5. Ick Tenràh Vahl Tahr
6. Stèhr Dahm
7. Terlàht
8. Thermanos Trekitat
9. Urrakan
10. Vehr Tùnhk
Line-up:
Dramanduhr - Everything
Links:
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