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Intervista ai DRAGONHAMMER


I Dragonhammer sono in giro da circa venticinque anni, hanno scritto quindi la storia del power metal italiano e continuano a farlo con album di qualità elevatissima, come testimonia anche il recente "Second Life", un vero tributo a tutto quello che questo genere ha rappresentato negli anni in Europa, con temi fantasy, cavalcate epiche e via dicendo. Facciamo con piacere due chiacchiere con la band. Ecco a voi!

1. Presentate la vostra band ai nostri lettori!
Ciao sono Giulio dei Dragonhammer, siamo una band power metal formata a Roma, Italia, nel 1999, nel pieno dell'ondata power metal che ha travolto l'Italia in quegli anni. Nel corso di questi 20 anni, abbiamo avuto diverse "forme", ognuna con il proprio stile e caratteristiche musicali. Abbiamo iniziato suonando il classico power metal della fine degli anni '90, ispirato a temi fantasy ed epici. Ma poi abbiamo subito esplorato temi più introspettivi e personali, e negli anni 2010 la nostra musica si è avvicinata di più al power progressive metal. Alla fine del 2022 abbiamo pubblicato il nostro ultimo album con una nuova formazione. Abbiamo ripreso alcune delle caratteristiche più tipiche dei primi Dragonhammer, aggiungendo un sound rinnovato e nuovi elementi stilistici alle nostre composizioni! Attualmente la band è composta da Gae Amodio al basso, me stesso alle tastiere, Flavio Cicconi e Alessandro Mancini alle chitarre, Marco Berrettoni alla batteria e Mattia Fagiolo alla voce.

2. Processo compositivo. Parliamone un po'.
La band ha attraversato varie fasi nel corso degli anni, ognuna con una propria struttura. Nella nostra formazione attual, discutiamo insieme la direzione artistica del prossimo album. Alcuni membri contribuiscono attivamente con idee e materiale creativo, che poi viene sviluppato collettivamente. In Second Life il grosso del materiale di partenza su cui è poi nato il l’album è stato gettato da me e Alessandro, poi il prodotto ha subito varie iterazioni con tutti gli altri membri al fine di raggiungere lo stadio finale. Lavoriamo come una vera squadra, cercando di fare in modo che ciascuno di noi lasci la propria impronta nella musica che creiamo. Per quanto mi riguarda, trovo ispirazione nelle esperienze vissute, nei luoghi che amo, nei libri e nei viaggi. Immagino la musica nella mia mente e mi impegno a darle la forma migliore.

3. Testi: chi li scrive e cosa trattano?
Nel corso degli anni, i nostri testi hanno mantenuto l'obiettivo di raccontare pensieri, emozioni ed esperienze personali, inserendoli in concept album o, più in generale, in narrazioni. Il nostro primo album seguiva più da vicino i canoni tradizionali del power metal dei primi anni 2000. In seguito, ci siamo orientati verso temi più sociali e introspettivi, pur mantenendo sempre un'ambientazione fantasy. Ci piace concepire il fantasy come “ambientazione” nella quale inseriamo le nostre storie. In second life i testi sono stati buttati giù da me e poi sono stati perfezionati e trasformati nella loro forma finale insieme a Mattia e Flavio.

4. Fate dei live show e cosa pensate di offrire sul palco?
Le esibizioni dal vivo sono un aspetto essenziale per un artista, e cerchiamo sempre di essere autentici e spontanei sul palco. Il legame con il pubblico è fondamentale per noi, e preferiamo che i nostri show non siano pianificati nei minimi dettagli. Pensiamo che l'eccessiva perfezione, oggi molto diffusa, non aiuti a trasmettere un'immagine sincera della band. Ultimamente siamo reduci dal Masters Of Rock festival in Repubblica Ceca, è stata un’esperienza assolutamente indimenticabile!




5. Come valutate la scena power metal italiana di oggi?
Penso che il power metal italiano sia una corrente di questo genere musicale che, a partire dalla seconda metà degli anni '90, ha saputo costruirsi una propria identità. Anche se sono passati almeno due decenni dal suo periodo d’oro, oggi è ben consolidato e ha saputo integrare nuove influenze che lo hanno fatto evolvere fino ad oggi. Infatti le band di oggi hanno molte possibilità di esplorare, approfondire, fare rete: i mezzi a disposizione sono molto più potenti rispetto a qualche decennio fa. Credo che i ragazzi di oggi abbiamo molti più stimoli e potenzialmente più possibilità di crescere e lavorare nella musica senza per forza ambire all’essere rock star.

6. Quali obiettivi volete raggiungere con la vostra band e quali sono quelli che già avete raggiunto?
Può sembrare ovvio, ma per noi l'aspetto più importante è riuscire a trasmettere qualcosa di positivo agli ascoltatori, in altre parole, entrare in connessione con le persone. Questo legame tra la nostra musica e chi la ascolta è essenziale per noi. Non puntiamo a realizzare album che debbano per forza essere rivoluzionari, ma piuttosto lavori che siano piacevoli da ascoltare e in cui il pubblico possa identificarsi, provando emozioni positive.

7. Quali sono le band che più vi hanno influenzato?
All'inizio, le nostre principali influenze provenivano da band come Stratovarius, Hammerfall, Iron Maiden, Nightwish e Rhapsody, solo per citarne alcune. Era anche l'epoca in cui opere come "Il Signore degli Anelli" di Tolkien e altri racconti fantasy e cavallereschi erano particolarmente popolari. Questi elementi condivisi e l'atmosfera di quel periodo hanno giocato un ruolo importante nel nutrire la creatività della band.

8. Meglio il metal di una volta o quello di oggi? E il power metal come sta attualmente?
Credo che il power metal sia uno dei generi più duraturi, capace di trovare il suo spazio anche dopo la sua fase di maggiore popolarità. Oggi vedo con piacere che le nuove band che si cimentano in questo genere hanno fatto tesoro di questa eredità e la stanno portando avanti, contribuendo a mantenerlo vivo e moderno, al passo con i tempi.

9. Avete in programma un nuovo full-length? E come pensate che suonerà?
Si vogliamo uscire al più presto con un nuovo album. Tra i componenti c’è molta sintonia e il processo compositivo in Second Life è stato duro, ma piacevole! Quindi cercheremo di cavalcare questo momento positivo per la band. Credo che possiate aspettarvi un nuovo full length almeno che mantenga lo stesso “tiro” del precedente, contenente le caratteristiche migliori di noi stessi.

10. I vostri testi rispecchiano anche il vostro pensiero? E cosa volete veicolare all'ascoltatore con precisione?
Ci piace concepire il fantasy come “ambientazione” nella quale inseriamo le nostre storie. Ma in realtà i contenuti delle lyrics e i messaggi che vogliamo veicolare all’ascoltatore, sono sempre attuali e nascono da esperienze personali. Cerchiamo di dipingere storie ambientate nel passato o nel futuro, affrontando tematiche sociali e introspettive che risultino attuali, permettendo all'ascoltatore di identificarsi facilmente.

11. Abbiamo finito, i saluti finali a voi.
Grazie alla redazione e a tutti lettori di per il tempo dedicato a questa intervista! E ricordate sempre, stay powerful!


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