Passa ai contenuti principali

INFECTION CODE "Culto" (Recensione)

Full-length, Nadir Music
(2025)

Gli Infection Code continuano la loro marcia nell'underground, quasi ad un passo dalla notorietà ad ogni loro uscita, ma mai veramente esplosi. Non che questo sia un problema, anzi. A volte il non piegarsi ad alcuna moda è una volontà precisa, una scelta artistica e attitudinale ben ponderata e non si può rimproverare di certo agli Infection Code di mancare di personalità. In questi ultimi anni la band alessandrina ha fatto fronte a qualche cambio di line-up e anche ad un rafforzarsi di una formula forse meno imprevedibile rispetto agli acerbi esordi, ma più definita ed orientata verso un thrash/death metal quadrato e molto grooveggiante.

Questo nuovo "Culto" rappresenta il loro decimo sigillo, forse il più prettamente thrash/death metal della loro discografia. Tutti i brani sono carichi al punto giusto, contraddistinti da un growl profondo e soffocante e da un feeling abbastanza negativo. Da sempre la band ha più o meno queste prerogative, ma in questo album forse ancora di più. I pezzi sono praticamente tutti come delle bordate di pesante metallo estremo, anche se non abbiamo blast beat e velocità esagerate. La band preferisce mantenere la velocità sotto una certa soglia e infierire con chitarre pesantissime, riff cesellati nel cemento e batteria essenziale.

In chiusura un brano ed un titolo che potrebbero rappresentare bene sia questa band che la loro attitudine, "Worship Remains Underground", altro esempio di pezzo senza compromessi, di vibrante volontà di rompere ossa come quasi trent'anni fa, quando questa band cominciava a muovere i suoi primi passi. Ah, anche la copertina, con quella croce sinistra è tutto un programma, e anche il titolo del disco. Per gli Infection Code il metal, un certo tipo di metal, deve proprio essere più che una passione, forse è proprio un "Culto"!

Eleonora V.

Tracklist:
01. Nail In The Wall
02. Great Old Ones
03. The Final Act
04. Cursed Breed
05. Dead Brain's Oblivion
06. Faceless God
07. Inner Infernus
08. Veleno
09. Plague Daemon
10. Worship Remains Underground

Line-up:
Riky Porzio - Drums 
Gabriele Oltracqua - Vocals 
Chris Perosino - Guitars 
Andrea Rasore - Bass

Links:
Bandcamp
Facebook
Instagram
Official website
SoundCloud
Spotify


Commenti

Post popolari in questo blog

PANDEMONIUM CARNIVAL "Pandemonium Carnival II" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) I Pandemonium Carnival rilasciano il secondo album dal titolo "Pandemonium Carnival II". Un lavoro che sicuramente catturerà senza fatica gli appassionati del classico e mai tramontante Punk Rock di stampo americano. Le aspettative per chi inizierà l'ascolto non saranno banali e neanche scontate come il genere proposto potrebbe far pensare. Nonostante la dicitura di "Horror" (da cui la definizione di Punk "Horror" Rock), la band romana riesce a dare colore e rendere vivace tutto l'ascolto spalmando nelle quattordici tracce che compongono l'album una bella dose di spessore tecnico e compositivo e senza neanche andare troppo per il sottile.  I Pandemonium Carnival sanno come dare vita e comporre canzoni pregevoli, eleganti e con il giusto e ben ponderato tiro. Forti sia per quanto concerne l’impatto emotivo che per quello pulsante, istintivo e prettamente caratteristico del punk rock. Il combo dei Pandemoniu...

STORMWOLF "Voyager" (Recensione)

  Full-length, Nadir Music (2024) Questa band italiana propone un ottimo hard rock/heavy metal, con qualche puntatina nel power metal. Curiosa la scelta di realizzare un doppio album, nel vero senso del termine, perchè sembra proprio che la band, proprio in controtendenza ad un mercato che vuole tutto liquido e digitale, abbia realizzato un bel digipack contenente due cd: nel primo l'album in questione "Voyager" e relativi brani inediti. Nel secondo le cover di band come Iron Maidem Rose Tattoo, Accept e altri ancora. Tutto molto apprezzabile finora, ma com'è il disco? Beh, straordinario! L'entrata di una bella e brava cantante fa sempre la differenza in una band e qui è la stessa cosa con Irene Manca. Questa cantante riesce ad essere perfetta sia nei brano più melodic metal o hard rock che in quelli più heavy/power. Si passa quindi da stoccate come "Dark Shadows" o "Fury" ad altri brani dove l'aspetto più commerciale del metal viene a gall...

Intervista a DEMOGHILAS

Alfred Zilla è un personaggio schietto e sincero, ma anche molto profondo, e ciò si può evincere sia dalla sua musica, ma anche da ciò che ci dice in questa intervista. Sicuramente è un personaggio fuori tempo massimo, calato in una società che non contempla molti pensatori e artisti autonomi come lui. Dopo la recensione del suo ultimo album " Antagonist " lo abbiamo raggiunto per fargli qualche domanda. Buona lettura! 1. Ciao Alfred, presenta il tuo progetto Demoghilas ai nostri lettori!  Ciao, truppa di Italia Metal e Rock, grazie del vostro tempo e interessamento, prima di tutto. Il Progetto Demoghilas è nato nell’estate del 2016, ma il mio sogno di fare musica iniziò a dodici anni, infatti molte canzoni che creo tutt'oggi sono tutti quegli esperimenti che tentavo mentre imparavo a suonare allora. Andando avanti ho capito di voler offrire qualcosa di diverso ad ogni album, come degli omaggi ad altri generi, anche se tutto sommato lo stile è rimasto lo stesso.  2. Proce...