A volte ritornano! I Black Propaganda erano assenti discograficamente da dieci anni e tornano con un ottimo ep intitolato "Modern Prometheus" che li rimette in carreggiata dopo molte vicissitudibi, tra cui alcuni cambi di line-up. Rispondono Eric e Paolo, batterista e bassista della formazione thrash metal torinese.
1. Presentate la vostra band ai nostri lettori!
Eric: Ciao a tutti e grazie per lo spazio che ci avete concesso. Siamo i Black Propaganda, veniamo da Torino e facciamo thrash metal dal 2007, anno nel quale io (alla batteria) e Jan (alla chitarra) abbiamo fondato il gruppo. Abbiamo all'attivo due album più un EP uscito quest'anno, siamo andati in tour due volte in Ucraina e una volta in Russia (oltre a vari tour italiani), inoltre abbiamo avuto l'onore di condividere il palco con grandi gruppi come Sepultura, Destrage, Dark Lunacy e molti altri.
2. Processo compositivo. Parliamone un po'.
Eric: Nel nostro caso tutto nasce da un riff in quanto oltre a Jan sia Riccardo che Paolo sono degli ottimi chitarristi, pertanto i brani si sviluppano attorno a un'idea centrale che viene poi completata scambiandoci idee e pareri. La batteria viene strutturata in base all'intenzione che si vuole dare al pezzo, con tempi più veloci o più lenti, più semplici o più complessi a seconda di cosa suona meglio alle nostre orecchie. Infine una parte fondamentale sono i testi che per noi sono fondamentali e devono avere sempre qualcosa da dire.
3. Testi: chi li scrive e cosa trattano?
Paolo: I testi di Modern Prometheus sono stati iscritti interamente da Riccardo e parlano di alcuni episodi ed alcuni temi della storia dell’URSS. In tal senso potremmo definirlo un piccolo concept che si lega ai temi trattati nei due album precedenti in quanto parla della malvagità e della brutalità dell’animo umano, tema che è il filo conduttore delle nostre liriche.
4. Fate dei live show e cosa pensate di offrire sul palco?
Eric: I live sono importantissimi per noi. A chi viene ai nostri live vogliamo trasmettere grinta, una rabbia positiva nonché una valvola di sfogo contro questa società che a volte ci spinge a reprimere chi siamo e quello che vogliamo. Noi stessi quando saliamo sul palco vogliamo divertirci ma al tempo stesso sfogarci per tutto ciò che viviamo ogni giorno. Abbiamo alcuni live in programma per il mese di novembre e stiamo cercando di lavorare per trovare nuove date.
5. Come valutate la scena metal italiana di oggi?
Eric: In Italia siamo pieni di gruppi di qualità che però non vengono calcolati dalla maggior parte della gente, e a volte allargare i propri orizzonti potrebbe far scoprire band della quale non si sapeva neanche dell'esistenza. Questo discorso ovviamente vale anche per noi musicisti.
6. Quali obiettivi volete raggiungere con la vostra band?
Paolo: sono tanti anni che suoniamo per divertirci senza alcuna velleità particolare ma perché ci piace la musica che facciamo. Vorremmo continuare a divertirci… Possibilmente scrivendo ancora musica nuova e suonando il più possibile dal vivo. Ci piacerebbe fare ancora un tour come quelli fatti in passato con qualche nome un po’ importante della scena metal europea.
7. Quali sono le band che più vi hanno influenzato?
Paolo: le influenze principali sono piuttosto old school e si possono far risalire alle band thrash metal degli anni ‘80-‘90 di cui siamo tutti appassionati, in particolar modo Slayer, primi Metallica, Kreator, Sepultura ecc a cui aggiungerei anche Pantera, Death e i Voivod. Il sound dei BP risente molto di queste influenze ma non è tutto lì ovviamente, visto che siamo piuttosto eclettici nei nostri ascolti, siamo di generazioni differenti e ognuno di noi ascolta generi molto diversi dagli altri e porta la propria sensibilità musicale nella band.
8. Meglio il metal di una volta o quello di oggi?
Eric: Per quanto mi riguarda non c'è un meglio o un peggio, una volta c'erano le idee ma le produzioni erano terribili, adesso invece abbiamo degli ottimi suoni ma si rischia di cadere nel banale. In fondo se alcune grandi band ripropongono i loro primi lavori in chiave moderna un motivo ci sarà!
9. Come mai la scelta di tornare con un ep? Per caso preannuncia un nuovo full-length imminente?
Paolo: i brani di Modern Prometheus sono pronti musicalmente già da qualche anno ma non sono mai stati pubblicati. Una volta rinnovata la line Up, Riccardo ha scritto tutte le line vocali, abbiamo terminato gli arrangiamenti e abbiamo deciso di registrarlo e pubblicarlo come EP per sancire l’inizio del nuovo corso della band. Ora ci concentreremo sulla composizione dei brani per il prossimo full-length, che speriamo di poter registrare a breve.
10. I vostri testi rispecchiano anche il vostro pensiero? E cosa volete veicolare all'ascoltatore con precisione?
Eric: Solitamente parliamo di malvagità umana, di temi sociali e di temi politici. Il nostro monicker è il simbolo di ciò del quale vogliamo parlare e dei temi che vogliamo affrontare.
Paolo: direi che i testi rappresentano effettivamente il nostro pensiero anche se con alcune minime differenze tra i singoli, visto che possiamo sempre pensare tutti allo stesso modo. Difficilmente un testo potrebbe essere usato come base per un pezzo se non venisse approvato da tutti.
11. Abbiamo finito, i saluti finali a voi.
Eric: Grazie ancora per questo spazio e vi aspettiamo sotto al palco ai nostri prossimi live... Stay metal!
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