Formazione tricolore che propone un ottimo technical thrash/death metal, ben rappresentato e suonato nel loro album d'esordio intitolato "Towards Destination", un disco davvero bello, ispirato e interessante sotto ogni aspetto e che attirerà gli estimatori del metal anni ottanta, ne siamo sicuri. Abbiamo raggiunto la band per parlare di questo album e di altri loro aspetti. Buona lettura!
1. Ciao, presentate la vostra band ai nostri lettori!
Fabrizio: Ciao a voi! Siamo i BeyondXpected una band “progetto studio” thrash metal progressive. Siamo per ¾ genovesi e ¼ milanesi e vogliamo portarvi in orbita con questo disco, siete avvertiti!
2. Processo compositivo. Parliamone un po'.
Fabrizio: Questo è un genere che ti obbliga, prima di tutto, ad imbracciare la chitarra e a tirare giù lo scheletro dell’album a suon di riffs ! Non c’è alternativa. I pezzi, tra una cosa e l’altra, hanno richiesto circa un paio d’anni per la scrittura durante i quali le modifiche e variazioni apportate meglio non contarle. Una volta completata la fase “chitarristica” siamo passati alle registrazioni delle batterie con l’ottimo lavoro di Giovanni che ha dato un mood ai pezzi bello aggressivo che ha lasciato tutti senza fiato. Successivamente abbiamo dato tutto in pasto a Michele per le linee di basso ed infine è stato il turno di Lithium per le voci. Un bel viaggio in tutti i sensi. E’ nato cosi Towards Destination.
3. Testi: chi li scrive e cosa trattano?
Fabrizio: Li ho scritti io e qualcosina, in fase di revisione, è stata corretta con Paolo Puppo dei Will’O’Wisp: insieme abbiamo limato e sistemato alcuni punti che cozzavano con le musiche. Da come si sarà ben capito, narrano di una avventura spaziale di nome “7Y23”, dal decollo fino alla fine. Che poi in realtà proprio “fine” non è ma lascio agli ascoltatori trarre le conclusioni. Ogni traccia incarna un momento specifico del viaggio e tutto è stato impreziosito dall’ottimo sound design realizzato da TwistedR, l’uomo dietro al sound elettronico dell’album. Mi sono concentrato sia sul lato narrativo che su quello riflessivo del protagonista, ma non voglio preannunciare nulla!
4. Cosa pensate di offrire in più sul palco rispetto al lavoro in studio?
Fabrizio: Bella domanda! Per adesso non possiamo proprio dire nulla se non che in studio abbiamo confezionato un lavoro di cui siamo fieri. La natura “studio” della band non prevede in teoria nessuna data ma in futuro si vedrà. Inoltre vorrei ringraziare Tommy Talamanca che come produttore ha realizzato un lavoro egregio mettendo in risalto, valorizzandoli, i punti di forza di tutta l’opera.
5. Come valutate la scena rock e metal italiana di oggi?
Michele: Noto un buon livello generale dei musicisti ma pochissima creatività e voglia di sperimentare per spingersi oltre quanti altri hanno già fatto.”
Fabrizio: Sicuramente meno peggio di anni fa, qualcosa di molto valido c’è in giro ma purtroppo gli spazi e le opportunità per i generi lontani dal “mainstream” sono il più delle volte un vero e proprio miraggio. Ma credo che tanti pregiudizi sul metal tricolore negli ultimi anni siano stati in qualche modo sdoganati e che siamo tenuti un po più in considerazione come nazione.”
6. Quali obiettivi volete raggiungere ancora con i Beyondxpected che pensate siano ancora possibili da raggiungere?
Michele: Mi piacerebbe fare un altro concept e qualche idea già la ho ma, soprattutto, vorrei fare delle linee di basso molto più particolari ed estrose.
Fabrizio: Esatto, avere un secondo disco che confermi la bontà del progetto sarebbe già una gran cosa, le idee convincenti necessitano tempo e pazienza quindi non sarà immediato avere del materiale valido. Di conseguenza, una volta che avremo una buona selezione di pezzi, si potrà magari valutare qualcosa di nuovo...qualche live? Si vedrà.
7. Come rapportate il vostro ultimo album rispetto ai precedenti? Quali sono le differenze più grandi?
Fabrizio:"Towards destination" è il primo lavoro fatto con BeyondXpected, e con esso abbiamo confezionato qualcosa di cui possiamo andare fieri. Rispetto ai miei lavori precedenti qui emerge quella dimensione, passami il termine, “techno thash” che tanto mi piace nel metal. Con le mie precedenti bands, per vari motivi, abbiamo sempre navigato il genere in senso più largo proponendo pezzi godibili ma meno “metal”. Con questo concept invece le cose sono cambiate e sotto il profilo “thrash” le cose sono diventate indubbiamente più interessanti.
8. Quali sono le band che più vi hanno influenzato?
Michele: I primi Metallica e Dream Theater, i Borknagar di Empiricism, i vecchi Dark Tranquillity, gli Emperor e i Sadist fino a Hyaena.
Fabrizio : Ve ne sono tante nei generi più disparati, ma tra tutte sicuramente Judas Priest, Coroner e Death.
9. Meglio il metal di una volta o quello di oggi? E come se la passa l'Italia secondo voi?
Lithium: Il metal di una volta era la novità e c’era voglia da parte delle bands di affermarsi con nuove sonorità ispirate dai padri fondatori del genere come ad esempio i Black Sabbath e i Judas Priest. Adesso il genere ha accusato l’avvento di tutt’altro tipo di sonorità diventate mainstream e fa fatica ad elevarsi restando una musica di nicchia e per pochi intimi.
Michele: Qui ricordo una bella chiacchierata col mitico Dario di Mariposa Duomo, un negozio storico di dischi di Milano. Allora ero un ragazzino e lui mi spiegava che ogni generazione considera i suoi ascolti i migliori in assoluto. Ora che ho qualche annetto in più anche io, posso solo confermare. L'Italia ha delle ottime band, il problema è sempre l'esterofilia del metallaro italiano e credo sia un circolo vizioso da cui non si uscirà mai.
9. Che programmi avete in questo periodo e per il futuro?
Fabrizio: Beh vista la bella stagione andare un po al mare…! Scherzi a parte al momento non bolle nulla in pentola ma sarebbe bello riuscire a confezionare qualcos’altro più avanti e perché no, se ci sarà occasione, concedersi anche una possibilità live.
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