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Intervista agli HOLY SHIRE

Gli Holy Shire sono una formazione italiana che propone un symphonic power metal arricchito da elementi folk e con la particolarità inoltre di avere in formazione due voci, entrambe femminili, che sono impostate su due diversi registri vocali. Il loro ultimo album, " Invincible ", è un ottimo prodotto, consigliato agli amanti del genere e anche a coloro che dal metal vogliono soluzioni inusuali e particolari.  1. Ciao, presentate la vostra band ai nostri lettori! Ciao a tutti! Gli Holy Shire sono una band symphonic-fantasy metal nata a Milano nel 2009. Uniamo elementi sinfonici, power e folk metal con testi ispirati a mitologia, letteratura e fantasy, in particolare l’universo di Tolkien. La nostra formazione è composta da sette musicisti, con due voci femminili (Erika e Julie), chitarre (io e Mattia), basso (Damiano, entrato da poco nella band), flauto traverso (Kima) e batteria (The Maxx). Siamo molto attivi dal vivo e puntiamo a offrire un’esperienza musicale coinvolgente ...
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Intervista agli HONEYBOMBS

Un album come " There Is An Elephant In The Room " è difficile da inqudrare. Potremmo semplificare usando il termine hard rock melodico, ma anche heavy metal melodico potrebbe starci, vista la durezza delle chitarre, una produzione bella corposa e qualche svisata in territori power. Ne parliamo con Andrew Skid, cantante della band. 1. Ciao, presenta gli Honeybombs ai nostri lettori! Ciao! Siamo gli Honeybombs, una band speed metal con radici in Italia. La nostra musica è un mix di energia pura, riff veloci e testi diretti, che mirano a portare il metal classico in una chiave moderna, sempre con un tocco di originalità. 2. Processo compositivo. Parliamone un po'. Il nostro processo compositivo è abbastanza collettivo: generalmente, uno di noi porta delle idee o dei riff, e poi ci riuniamo per svilupparle insieme. Ogni membro della band porta il suo contributo, e questo rende il nostro sound variegato ma coerente. Siamo sempre aperti alla sperimentazione, pur manten...

BEYONDXPECTED "Towards Destination" (Recensione)

Full-length, Nadir Music (2025) Quartetto thrash metal old school italiano al suo debutto, anche se non parliamo di musicisti totalmente nuovi nell'ambiente musicale underground, in quanto il batterista è Giovanni Durst (Benediction/Omicida), e quindi partiamo già all'insegna dell'esperienza. Non si sa molto sugli altri musicisti coinvolti anche se mi sembra di aver capito che al basso abbiamo Michele Gawen Augello, già conosciuto per i suoi trascorsi e collaborazioni con band come Agony Face e Descent into Maelstrom.  Quello che ci viene "gentilmente" offerto, si fa per dire, da questa formazione è un techno thrash con varie influenze che vanno spesso a sconfinare nel death metal di formazioni come primi Atheist o Death quindi parliamo di qualcosa che comunque incorpora elementi sia thrash che death e che lo fa mostrando una padronanza non comune degli strumenti.  Lo scenario sc-fi della musica, ma anche dell'artwork, si sposa bene con l'approccio meticol...

ARDITYON "Trenchslayer" (Recensione)

Full-length, Underground Symphony Records (2025) Alcune note biografiche per presentare questo progetto: "Il progetto Ardityon nasce nell'estate del 2018 da un'idea iniziale del batterista Denis Novello, mente del gruppo. Valeriano De Zordo si unisce poi alla formazione originale come cantante. La band registra il suo primo album omonimo, pubblicato nell'agosto 2019. A seguito di un cambio di formazione, Andrea Colusso diventa il chitarrista principale. Nel 2022, i membri hanno iniziato a lavorare alla composizione del loro nuovo album, "Trenchslayer", che completa la maturazione dello stile iniziato con il loro primo album".  Le principali influenze che sono presenti in questo album sono da parte di band "classiche" come Judas Priest, Primal Fear e Helloween, ma si ravvisano anche alcune parti telluriche di band tipicamente thrash metal. Questo connubio dà vita ad un album di robusto power metal, più nello stile americano che europeo, forse. I...

CLAUDIO BRADO BUTTARO "Voi" (Recensione)

Full-length, Nova Era Records (2025) Partiamo da una breve biografia per presentare Claudio "Brado" Buttaro: "Claudio “Brado” Buttaro è un cantante e polistrumentista con oltre vent’anni di esperienza nella scena rock italiana. Originario di Bari, ha calcato numerosi palchi in tutta Italia ed è noto per la sua autenticità e il suo approccio diretto alla musica. Vanta collaborazioni con artisti come Mario Riso (Rezophonic), Ninni Rea (Caparezza) e con il team di Rocker TV. I suoi lavori sono stati trasmessi su emittenti come Tele Bari e Rocker TV. Nel 2024 firma con Nova Era Records, inaugurando una nuova fase del suo percorso artistico: più viscerale, impegnato e potente che mai". "Voi" è il suo album di esordio, interamente cantato in italiano e con una forte anima rock ed hard rock. I testi sono pungenti, sentiti, parlano di vita quotidiana, di società, dipendenza digitale, conflitti globali, manipolazione mediatica. di una società frammentata, ma ancora...

HOLY SHIRE "Invincible" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) Band milanese attiva da circa un ventennio, gli Holy Shire ci presentano il loro terzo full-length, intitolato "Invincible", che sin dalla prima traccia, ovvero "Misty", ci accompagna in un mondo sospeso tra fiaba e realtà, con qualche tinta dark e sinfonica che poi sarà sviluppata meglio in seguito. Questa traccia è la classica opening track che cerca di far addentrare l'ascoltatore in un album in modo tutto sommato delicato, ma gli arrangiamenti e la tecnica di buon livello si intravedono da subito.  Infatti con "Dagon" la band inizia a proporre qualcosa di più complesso, dove inizia anche ad esprimersi al meglio il flauto di Chiara Brusa, che poi sarà elemento caratterizzante dell'intero album. Dopo un inizio sognante il pezzo parte in quarta e le chitarre heavy e minacciose si impadroniscono di tutto. La canzone poi si apre anche a interessanti soluzioni melodiche, ma di base la pesantezza permane, unita a...

HONEYBOMBS "There Is An Elephant In The Room" (Recensione)

Full-length, Underground Symphony Records (2025) Una vera sorpresa questo secondo album degli italiani Honeybombs, formazione tricolore che cerca di fondere vari stili di metal, ma che di base propone un mix tra power metal melodico e metal classico. Il suono è potente e curato e l'album è piuttosto lungo ed articolato, per un totale che supera abbondantemente l'ora di durata. Sarà forse un po' troppo? In effetti ci sono pregi e difetti nel realizzare un'opera con questa durata, ma in generale possiamo parlare più di pregi nel caso degli Honeybombs. Se da un lato il difetto principale sta nella troppa omogeneità della proposta, dall'altro lato non possiamo non apprezzare la perizia strumentale e le belle vibrazioni che questo album sa trasmettere. Si tratta di uno di quei dischi positivi, allegri e che non possono non rimandare a certe cose degli Helloween. Molte le similitudini con la leggendaria band tedesca, ma potremmo anche citare i Freedom Call ad esempio, ma ...