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NEW DISORDER "Deception" (Recensione)


Full-length, Agoge Records
(2017)

Attivi dal 2009, con già quattro full alle spalle e soprattutto una consolidata esperienza on stage sui palchi dell'est europa di supporto ai Pain di mister Tagtgren, i capitolini New Disorder sotto l'egida della Agoge Records propongono un alternative metal di stampo estremamente moderno e dalle tinte melodiche."Deception" presenta dieci brani di cui tuttavia soltanto due inediti ("Deception" e "Curtain Call") i restanti tratti dal loro precedente lavoro remixati e riproposti per l'occasione.

Da un punto di vista stilistico è evidente come i New Disorder puntino sulla forma più che l'impatto, il risultato è un lavoro sicuramente godibile, sicuramente ben costruito e confezionato ma che alla lunga tende a mancare di quegli spunti necessari per innalzarlo dal livello di una ordinaria sufficienza. Questo perchè si fatica a trovare pezzi capaci di spiccare sugli altri, e forse per via stessa del cantato del singer Francesco Lattes per quanto godibile da un punto di vista stilistico forse troppo monocorde ed incapace di dare il là a quelle variazioni di ritmo in grado di fornire una certa varietà al lavoro.

Ma per quanto queste caratteristiche si possano evincere dall'ascolto dell'album, risulta in fin dei conti innegabile anche come i nuovi pezzi già citati hanno comunque una marcia in più rispetto agli altri, segno evidente questo che la band romana ha tutte le carte in regola per fare il famoso salto di qualità. "Deception" pezzo che apre il lavoro ne è l'esempio più lampante: metal moderno, diretto e senza fronzoli, un'alternanza tra voce pulita e pezzi più aggressivi (in questo caso innegabile) e sezione ritmica martellante in grado di bilanciare un approccio più istintivo e ferale alle vagonate di melodia trademark tipico di tutte le composizioni dei nostri. "Curtain Call" seppur più legata alle vecchie composizioni riesce comunque a tenere alta l'attenzione.

I pezzi vecchi sono invece per l'occasione rivisitati ed arricchiti ma non sempre riusciti: "Love Kills Anyway" tende a risultare troppo scialba ed alla lunga noiosa, priva del necessario mordente così come del refrain azzeccato, "Straight to the Pain" arricchita invece dalle female vocals di Eleonora Buono risulta invece ben costruita e composta. Lo stesso non può dirsi tuttavia di altri capitoli non proprio di prim'ordine "What's You Aim (Call it Insanity)" o "Judgement Day". Forse un pò ruffiana, ma dotata di un certo appeal la intima e conclusiva "A Senseless Tragedy (Bloodstreams)" una sorta di ibrido pop-metal che se non altro presenta il classico refrain di maggior presa.

"Deception" è insomma un lavoro interlocutorio, che paga troppo una certa prolissità di fondo ed il fatto di porsi in una posizione piuttosto "scomoda" a metà strada tra un ibrido rock e sonorità più aggressive che unite ad un certo modernismo di fondo rendono arduo anche il solo addentrarvisi senza risultare scontati.

Luca Di Simone
Voto: 60/100

Tracklist:
01. Deception
02. Love Kills Anyway
03. Straight to the Pain
04. Curtain Call
05. Never Too Late
06. What's Your Aim? (Call it Insanity)
07. Judgement Day
08. The Beholder
09. Lost in London
10. A Senseless Tragedy (Bloodstreams)

Line-up:
Francesco Lattes - voce
Andrea Augeri - chitarra
Tommaso Eusepi - chitarra
Ivano Adamo - basso
Luca Mancini - batteria

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