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TURMA "Kraken" (Recensione)


Full-length, Agoge Records
(2017)

Attivi dal 2008 e con un precedente full alle spalle malgrado le tante difficoltà nel portare avanti la band tra svariati cambi di line-up obbligati, i partenopei Turma giungono con il qui presente "Kraken" al meritato traguardo del secondo album ufficiale sotto l'egida della Agoge Records."Kraken" ci presenta otto tracce sempre a cavallo tra deathcore ed un certo retrogusto alla Meshuggah riletto in chiave groove ed estremamente moderna. Una proposta che fa dell'aggressività e dell'adrenalina la propria caratteristica peculiare, capace com'è di pestare dalla prima all'ultima nota nell'arco dei suoi 23 minuti scarsi di durata complessiva.

L'album in questione rappresenta peraltro un cambio di stile rispetto al predecessore più ancorato a sonorita maggiormente legate al thrash metal di stampo ottantiano, segno evidente del tanto tempo trascorso (era il 2010) e soprattutto una crescita musicale e compositiva che ha mutato in parte l'approccio della band napoletana. L'aver altresì diviso il palco con realtà importanti della scena tricolore del calibro di Necrodeath ed Arthemis è stato senza ombra di dubbio ulteriore bagaglio importante per forgiare l'attuale sound unitamente ai cambi di line-up che hanno convogliato anche diverse influenze all'interno della proposta. Andando ad ascoltare il lavoro tra le sue pieghe del resto si nota anche una certa capacità di variare i temi piuttosto insolita per lavori di questo tipo, così come il coraggio nell'esprimere mille sfaccettature del proprio background, caratteristica questa non da poco se si considera che i Turma riescono ad esprimere e "comprimere" il tutto in appena 23 minuti. Si parte subito in quarta con l'opener "Feel no Pain" in cui si intravedono tra le righe alcune influenze maggiormente legate alla scena thrash pura soprattutto nell'incedere del riffing iniziale, da cui si staglia poi il brano in cui giganteggia il growling infernale di Berisio dietro al microfono ed una sezione ritmica devastante dal sapore djent.

E se il brano iniziale gioca su ritmi maggiormente massicci, con la successiva "Mortal Combat" invece si viaggia a ritmi maggiormente elevati pur se sferzati nel loro interno da un interessante rallentamento ed una certa venatura melodica di sottofondo che crea un interessante intreccio col basso pesante che la fa da padrone per l'intera durata. Ma i Turma dimostrano di saperci fare soprattutto con le strutture più intricate al limite del math-core come dimostrato dall'ottima "Rebecca's Shield" mostrando poi anche una certa propensione al groove che giganteggia nella title-track la quale oltre a seguire una struttura ritmica sempre intricata ed affascinante riesce anche a strizzare più l'occhiolino ad una "forma-canzone" maggiormente definita.

"Kraken" rappresenta insomma una piacevolissima sorpresa, un album che sa pestare il giusto, che affascina, che magari non coinvolgerà subito al primo ascolto ma che va assimilato poco per volta. Il miglior biglietto da visita possibile per una band che tra mille peripezie si spera possa finalmente trovare la definitiva consacrazione.

Luca De Simone
Voto: 75/100

Tracklist:
01. Feel No Pain
02. Mortal Combat
03. Destroyer
04. Fifth Joint
05. Kraken
06. Forgotten
07. Rebecca's Shield
08. Magma

Line-up:
Fabrizio La Manna - Bass
Ciro Troisi - Drums
Giuseppe Cipollaro - Guitars
Raffaele Berisio - Vocals
Lello di Lorenzo - Guitars

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