Passa ai contenuti principali

DARKHOLD "Tales From Hell" (Recensione)


Full-length, Ghost Record Label
(2023)

I Darkhold sono una nuova realtà musicale heavy thrash che nasce dai percorsi diversi intrapresi dai suoi membri (ex componenti di Methedras, Nefastis, Self Disgrace e Syndrome), le cui capacità e attitudini personali si sono amalgamate insieme nel comune progetto The Preachers, unico tributo europeo ai thrasher americani Testament

Nasce da subito l’esigenza e l’urgenza di esprimere la propria creatività e i propri gusti in un progetto originale, in cui la libertà compositiva è la parola d’ordine. Il thrash metal dei Darkhold è ben piantato in terra come un macigno. Questa loro caratteristica è riscontrabile in "Tales From Hell", un debuttoi che non sorprende tanto per i brani in se e per se, che in alcune circostanze vengono inevitabilmente associati a realtà di spessore come i già citati Testament, ma riesce a sorprendere in positivo per l'estro compositivo, che risulta essere molto tecnico ed aggressivo, creando quel sound generale che invoglia l'ascolto, senza affaticare. 

Il pacchetto delle canzoni è certamente valido con quella gran dose di potenza e ritmo che riesce a rendere l'album snello ed efficace. Praticamente ci troviamo di fronte nove "schegge" veloci e possenti. La voce di Claudio è evocativa, e riesce ad interagire con il resto della band costruendo un album avvincente, grazie anche ad un supporto strumentale incisivo e per niente statico. "Candy Brains", "King of Miracles", "Who’s the Beast", sono alcune delle gemme che compongono questo debutto. 

"Tales From Hell", è un disco semplice, coerente e valido, con una produzione incisiva e brillante. Se non siete ancora convinti, andatelo ad ascoltare.

Grimorio
Voto: 75/100

Tracklist:
01. No String On me
02. The Child Within
03. Candy Brains
04. Savage
05. Head Will Roll
06. King Of Miracles
07. Howlings
08. Who’s The Beast
09. Hypnotized By Evil

Line-up:
Claudio Facheris – voce
Eros Mozzi – chitarra
Giovanni Casagrande – chitarra
Giuseppe Celeste – basso
Jacopo Casadio – batteria

Links:
Facebook

Commenti

Post popolari in questo blog

Intervista a DEMOGHILAS

Alfred Zilla è un personaggio schietto e sincero, ma anche molto profondo, e ciò si può evincere sia dalla sua musica, ma anche da ciò che ci dice in questa intervista. Sicuramente è un personaggio fuori tempo massimo, calato in una società che non contempla molti pensatori e artisti autonomi come lui. Dopo la recensione del suo ultimo album " Antagonist " lo abbiamo raggiunto per fargli qualche domanda. Buona lettura! 1. Ciao Alfred, presenta il tuo progetto Demoghilas ai nostri lettori!  Ciao, truppa di Italia Metal e Rock, grazie del vostro tempo e interessamento, prima di tutto. Il Progetto Demoghilas è nato nell’estate del 2016, ma il mio sogno di fare musica iniziò a dodici anni, infatti molte canzoni che creo tutt'oggi sono tutti quegli esperimenti che tentavo mentre imparavo a suonare allora. Andando avanti ho capito di voler offrire qualcosa di diverso ad ogni album, come degli omaggi ad altri generi, anche se tutto sommato lo stile è rimasto lo stesso.  2. Proce

PANDEMONIUM CARNIVAL "Pandemonium Carnival II" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) I Pandemonium Carnival rilasciano il secondo album dal titolo "Pandemonium Carnival II". Un lavoro che sicuramente catturerà senza fatica gli appassionati del classico e mai tramontante Punk Rock di stampo americano. Le aspettative per chi inizierà l'ascolto non saranno banali e neanche scontate come il genere proposto potrebbe far pensare. Nonostante la dicitura di "Horror" (da cui la definizione di Punk "Horror" Rock), la band romana riesce a dare colore e rendere vivace tutto l'ascolto spalmando nelle quattordici tracce che compongono l'album una bella dose di spessore tecnico e compositivo e senza neanche andare troppo per il sottile.  I Pandemonium Carnival sanno come dare vita e comporre canzoni pregevoli, eleganti e con il giusto e ben ponderato tiro. Forti sia per quanto concerne l’impatto emotivo che per quello pulsante, istintivo e prettamente caratteristico del punk rock. Il combo dei Pandemoniu

DEADLOCK CREW "No Way Out" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) A tre anni di distanza tornano gli italiani Deadlock Crew con il nuovo album "No Way Out", un'attesa che per chi conosce la band ne è valsa la pena. Come lecito sia, ci aspettiamo da questo nuovo lavoro un qualcosa di più maturo, più marcato nel sound e nella proposta in generale, visto che stiamo parlando di un genere musicale classificabile tra le file del classico Heavy Metal.  I Deadlock Crew per l'occasione si sono mossi con i giusti passi e la giusta tenacia andando a confezionare nove brani di spessore che paragonati a quelli del loro precedente lavoro, "Look Down On Me", sembra di essere su un altro pianeta. Un'attesa che ripaga alla grande, con un album in generale devastante e carico di adrenalina. "No Way Out" si presenta con un buon appeal e un sound pieno, pronto a catturare con un che di magnetico. Quarantasei minuti al cardiopalma con una tracklist tanto heavy quanto introspettiva con un ref