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STRJA "Strja" (Recensione)


EP, No Reentry Records
(2023)

Da quando il black metal o la musica in generale viene distinta in base al dialetto? Perchè autodefinirsi “Venetian Atmospheric Black Metal”? Da che mondo è mondo, ognuno canta nella lingua e nel dialetto che gli pare! Forse è un modo come un altro per farsi distinguere? Così come il fatto di non voler rivelare la propria identità da parte dei membri di questa band? A meno che in line-up non ci sia il Presidente Mattarella non capisco questo atteggiarsi, questo voler creare un mistero che scade nel grottesco...

La musica poi: parliamo un attimo di cosa significhi il termine "Atmospheric black metal". Per me poco, a patto che non si prenda un black metal fatto ad arte e che davvero crei atmosfere lugubri, sognanti, maestose. Insomma, tipo i primi Summoning o i The Wolves In The Throne Room. Ecco quello è "atmospheric black metal", questo proposto dagli Strja assolutamente no, a parte i primi due minuti della prima canzone "La via dele spazaore", che in effetti facevano presagire ben di meglio di quello che poi sarebbe arrivato dopo, ovvero un black metal abbastanza piatto e scontato, una proposta che ci riporta indietro fino ai primi anni Duemila, quando in Italia si cercava di proporre una sorta di NSBM mascherato sotto termini quali "patriottismo" e "folklore". 

Le capacità prettamente strumentali di questi ragazzi non sono da buttare, loro sanno suonare e si sente. Sanno anche come si produce un brano black metal nel 2024, quando ormai anche questo genere ha adottato i canoni pulitini di tutti gli altri stili musicali. E questo ep, nel bene e nel male segue questo trend...
Insomma tre brani che non lasciano nulla, se non una certa curiosità nel vedere come si svilupperà la carriera degli Strja, se sapranno davvero differenziarsi per la loro musica in futuro e non cercando di auto-promuoversi aizzando slogan ormai fuori tempo massimo.

Grimorio
Voto: 55/100

Tracklist:
1. La via dele spazaore
2. Sula montagna dei morti
3. Ossi

Web:

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