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NOCTICULA RESURGET "Revenge" (Recensione)

Full-length, Wanikiya Record
(2024)

Erano gli anni 90, precisamente il 1994, quando Boris Hunter, ex batterista dei Death SS, forma i Nocticula. L’idea era quella di una Black Metal band seminale e sulfurea. Non suonarono mai live e, tra un problema e l’altro, si sciolsero in poco tempo. Ma era solo questione di tempo: come un Ghoul dormiente, nel 2019 la creatura ha ripreso vita. Per questo il nome Nocticula Resurget, che in latino significa letteralmente “risorgerà”. L’unico membro originale rimane Boris Hunter, ai quali si uniscono Franco Rossi (Secutor), Alessandro Santi (Ordnas), Alessandro Moggi (Angakok) e Lorenzo Pestelli (Amok). La genesi dell’album avviene nel 2020/2021. Durante la post-produzione viene a mancare un amico della band nonché voce di Radio Facciamo Valere il Metallo Italiano che attendeva con grande curiosità il lavoro. Per questo motivo l’intero album è dedicato alla memoria di Francesco Yggrasill Fallico. 

Il lavoro parte tetro con il pezzo “I Will Sing (if I can)”, che ha come base ”Creep, Shadow, Creep”, primo pezzo dello storico Demo Tape. I testi sono frutto della collaborazione con due scrittori fiorentini, Iole Troccoli e Alberto Pestelli. I due iniziarono a scrivere una serie di poesie, raccolte poi in “Un altro sole, un’altra luna”, le quali saranno la base per elaborare i testi che daranno vita al concept album Revenge. Oggi il sound è meno glaciale, più pieno, ma i riff serratissimi sono impossibili da non riconoscere. Vocalmente lo stampo puramente Black ora ricorda anche i Death SS degli esordi. Questo primo pezzo basterebbe da solo all’acquisto dell’album, ma il resto come suona? “Madness Network” del 1994 è il terreno su cui si sviluppa la seguente “Green Eyes”, una bordata senza senso dove lo Scream si alterna al Growl più tombale. I cambi di tempo non mancano e rendono funerea la canzone. “He Want’s Me” è la reprise della vecchia “No Nightmare”, una canzone che definire furiosa è limitativo. Rispetto alla versione del 1994 è meno gelida ma decisamente più cattiva. Il riffing lascia senza fiato, ricordando i vecchi Sodom. 

La seguente “New Sun New Moon” si rifà alla quarta ed ultima traccia della demo tape “Hellhound”. Qui suona più armonica, specialmente nei soli. c’è meno caos e più precisione ma la cattiveria resta quella. Con “At The Stake” ci si appresta ad ascoltare materiale nuovo della band, e vi assicuro che c’è da impallidire. Si parte con un parlato in latino: dopo i rumori e le urla di un rogo, mentre funeree campane rintoccano, inizia uno dei pezzi che preferisco di tutto il platter. Tiro esagerato, perizia tecnica ineccepibile, una voce che pare strappata dal dolore. “So You Killed Me” inizia misteriosamente sognante, ma la vera sorpresa arriva circa al secondo 45. Qui il cantato classico lascia posto ad una voce femminile. La band stessa ha ammesso che “durante la scrittura dei nuovi brani la band si rende conto che serve anche una voce femminile, così viene contattata un’amica della band per interpretare il ruolo di Nocticula”. La canzone accelera poco dopo la metà, restando su lidi decisamente heavy, per poi finire come era cominciata. “Day Of Revenge”, dopo una breve intro, schiaccia il pedale su un groove puramente Heavy vecchio stampo, ammorbato da una voce lancinante. Le atmosfere, verso metà canzone, si fanno misteriose, quasi Sabbathiane: l’incipit cadenzato è claustrofobico, pennella tinte opache su un paesaggio macabro. 

“We don’t want oblivion” chiude un album splendido, col suo intro arpeggiato che ci conduce ad una bordata sonora incredibile, dove tutti viaggiano a mille guidati dalle pelli di Boris Hunter. Per gli amanti del puro heavy ottantiano lascio la curiosità di ascoltare lo stacco di metà canzone, roba che i Maiden non sono più stati capaci di fare da decenni. L’album è interamente auto prodotto. Viene registrato nello studio della band da Amok, mentre l’editing, il mixaggio e il mastering vengono eseguiti presso lo studio Wave di Samuele Sarti a Fiesole (FI). Le fotografie per l’artwork sono state scattate nel medesimo studio allestito per l’occasione. 

Recensore: Michele Novarina “Mic DJ”
Voto: 9/10

Line-up:

Drums - Boris Hunter
Guitar, Backing Vocals - Angakok
Guitars - Ordnas
Bass - Amok
Lead Vocals - Secutor
Female Vocals – Nocticula

Tracklist:
1. I will sing (if I can)
2. Green eyes
3. He wants me
4. New Sun, New moon (the light, the dark, the night)
5. At the stake
6. So you killed me
7. Day of revenge
8. We don't want oblivion

Links:

PS: Articolo gentilmente offerto da Michele Novarina “Mic DJ” e anche disponibile QUI

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