Passa ai contenuti principali

BIOSCRAPE "Havoc" (Recensione)


EP, Ghost Record Label
(2019)

Attivi dall'ormai lontano 2006 e con tre album e diversi tour europei alle spalle, tornano sulle scene i piemontesi Bioscrape che, forti del recente deal con la Ghost Records, danno alle stampe "Havoc" mini-ep contentente quattro pezzi (di cui una "outro" strumentale) verosimilmente degno antipasto di quella che dovrebbe essere l'uscita sulla lunga distanza.Il sound contenuto tra le pieghe di questo "Havoc" ci mostra una band in grado di mescolare pregevolmente quel sound moderno e tipicamente nu metal con l'aggressitivà e la sfrontatezza del metal più estremo.

Se proprio dovessimo cercare un metro di paragone per descrivere in breve la musica dei Bioscrape, potremmo tranquillamente definirla un mix tra i DevilDriver di Dez Fafara per quanto riguarda la ricerca di un certo tipo di groove, ed i Fear Factory, omaggiati soprattutto in "Erase" pezzo in cui fa la propria comparsa un sintetizzatore di sottofondo che accompagna il refrain centrale riportando alla mente proprio alcune soluzioni care alla blasonata band statunitense. Malgrado le difficoltà nel giudicare una proposta in soli tre brani (l'ultimo pezzo rappresenta una "outro" tastieristica che si discosta totalmente dal resto del lotto), i Bioscrape provano a mettere sul piatto tutte le carte a propria disposizione, partendo subito alla grande con "Havoc" in assoluto il pezzo più diretto e sfrontato del lotto, che riesce a mantenere un ottimo groove tenendo sempre alta l'adrenalina grazie a vocals al vetriolo e pregevoli rallentamenti ed improvvise ripartenze chitarristiche. 

"Demise" ci mostra invece il lato più melodico, per così dire, della band in cui fanno la propria comparsa le clean vocals ed un approccio chitarristico probabilmente più morbido malgrado sia in questo caso la sezione ritmica a tenere alta la tensione avvicinando maggiormente il sound dei piemontesi a quello dei già citati Fear Factory, come del resto la successiva "Erase" di cui avevamo già in parte parlato.

Un EP che dunque ci lascia ottime impressioni in attesa di vedere la band alle prese con il prossimo full, in cui con un maggior minutaggio ed una maggiore possibilità di osare, potremmo trovare ulteriori interessanti sorprese.

Luca Di Simone
Voto: 70/100

Tracklist:
01. Havoc
02. Demise
03. Erase
04. Nil

Line-up:
V - batteria
J - voce
S - chitarra
E - basso, tastiere, effetti

Links:

Commenti

Post popolari in questo blog

Intervista a DEMOGHILAS

Alfred Zilla è un personaggio schietto e sincero, ma anche molto profondo, e ciò si può evincere sia dalla sua musica, ma anche da ciò che ci dice in questa intervista. Sicuramente è un personaggio fuori tempo massimo, calato in una società che non contempla molti pensatori e artisti autonomi come lui. Dopo la recensione del suo ultimo album " Antagonist " lo abbiamo raggiunto per fargli qualche domanda. Buona lettura! 1. Ciao Alfred, presenta il tuo progetto Demoghilas ai nostri lettori!  Ciao, truppa di Italia Metal e Rock, grazie del vostro tempo e interessamento, prima di tutto. Il Progetto Demoghilas è nato nell’estate del 2016, ma il mio sogno di fare musica iniziò a dodici anni, infatti molte canzoni che creo tutt'oggi sono tutti quegli esperimenti che tentavo mentre imparavo a suonare allora. Andando avanti ho capito di voler offrire qualcosa di diverso ad ogni album, come degli omaggi ad altri generi, anche se tutto sommato lo stile è rimasto lo stesso.  2. Proce

DEADLOCK CREW "No Way Out" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) A tre anni di distanza tornano gli italiani Deadlock Crew con il nuovo album "No Way Out", un'attesa che per chi conosce la band ne è valsa la pena. Come lecito sia, ci aspettiamo da questo nuovo lavoro un qualcosa di più maturo, più marcato nel sound e nella proposta in generale, visto che stiamo parlando di un genere musicale classificabile tra le file del classico Heavy Metal.  I Deadlock Crew per l'occasione si sono mossi con i giusti passi e la giusta tenacia andando a confezionare nove brani di spessore che paragonati a quelli del loro precedente lavoro, "Look Down On Me", sembra di essere su un altro pianeta. Un'attesa che ripaga alla grande, con un album in generale devastante e carico di adrenalina. "No Way Out" si presenta con un buon appeal e un sound pieno, pronto a catturare con un che di magnetico. Quarantasei minuti al cardiopalma con una tracklist tanto heavy quanto introspettiva con un ref

PANDEMONIUM CARNIVAL "Pandemonium Carnival II" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) I Pandemonium Carnival rilasciano il secondo album dal titolo "Pandemonium Carnival II". Un lavoro che sicuramente catturerà senza fatica gli appassionati del classico e mai tramontante Punk Rock di stampo americano. Le aspettative per chi inizierà l'ascolto non saranno banali e neanche scontate come il genere proposto potrebbe far pensare. Nonostante la dicitura di "Horror" (da cui la definizione di Punk "Horror" Rock), la band romana riesce a dare colore e rendere vivace tutto l'ascolto spalmando nelle quattordici tracce che compongono l'album una bella dose di spessore tecnico e compositivo e senza neanche andare troppo per il sottile.  I Pandemonium Carnival sanno come dare vita e comporre canzoni pregevoli, eleganti e con il giusto e ben ponderato tiro. Forti sia per quanto concerne l’impatto emotivo che per quello pulsante, istintivo e prettamente caratteristico del punk rock. Il combo dei Pandemoniu