Passa ai contenuti principali

Intervista ai ROSSOMETILE


I Rossometile non hanno bisogno di molte presentazioni. Giunti al settimo album con "Gehenna" hanno forse realizzato uno dei migliori album gothic rock/metal del 2024. Abbiamo intervistato il chitarrista Rosario Runes Reina e la cantante Ilaria Hela Bernardini. Buona lettura.

1. Presentate la vostra band ai nostri lettori!
Ciao a tutti! Noi siamo i Rossometile, band salernitana di stampo gothic symphonic metal attiva da quasi trent'anni. È un piacere essere qui con voi oggi.

2. Processo compositivo. Parliamone un po'.
In genere il procedimento è il seguente: Ros propone le prime idee compositive e i primi riff, poi le melodie vengono rielaborate insieme a Hela che le adatta alla voce e, alla fine, si lavora all’arrangiamento ritmico da parte di Rino e Pat. La scelta dell’argomento del brano a volte precede la creazione del brano stesso, ma il più delle volte è conseguente a quanto creato fino a quel momento e si delinea meglio al momento della scrittura del testo. Anche il titolo generalmente viene in un secondo momento, più raramente invece esiste già dall’inizio ed è la spinta creativa per gli altri passaggi di composizione del brano.

3. Testi: chi li scrive e cosa trattano?
Dei testi se ne occupa principalmente Hela che cura anche l’aspetto fonetico delle parole. Prima della scrittura del testo bisogna definire l’immaginario del brano e questo avviene confrontando le idee di tutti. Ci piace utilizzare tutte le nostre influenze culturali per creare qualcosa di innovativo e ricco dello stesso fascino di cui sono rivestiti miti, leggende e altre situazioni narrative. In “Gehenna” ci sono evidenti riferimenti biblici, danteschi e belcantistici che condiscono la nostra opera, tutto parte del nostro personale bagaglio culturale con cui abbiamo voluto illustrare e raccontare il tema della passione e del tormento in tutte le sue sfumature. Alcuni brani sono stati ispirati da questi elementi, altri invece erano già esistenti e hanno avuto solo in seguito un argomento che sembrava adatto ad essere illustrato con quel tipo di brano.

4. Fate dei live show e cosa pensate di offrire sul palco?
Si, da gennaio abbiamo tenuto diversi live tra Campania, Lazio e Basilicata. Stiamo organizzando già le date autunnali, nelle quali cercheremo di spingerci un po’ più al nord. Vorremmo suonare di più ma, trattandosi di un genere di nicchia all’interno del metal, le occasioni non sono molte. Tuttavia siamo consapevoli di ciò e cerchiamo di fare il massimo cogliendo tutte le occasioni vantaggiose per portare la nostra musica live.

5. Come valutate la scena metal italiana di oggi?
Il metal è senz’altro vivo! Siamo in contatto con molte realtà musicali del centro sud e le proposte musicali professionali e ispirate non mancano. Molte band con una lunga carriera hanno ancora molto da dire e molte altre giovani band esordiscono con ottimi lavori. Non ci aspettiamo che l’importanza intorno a tutto ciò raggiunga i livelli del nord Europa, perché esiste un incolmabile divario culturale e tradizionale tra noi e loro, ma il riscontro del pubblico, a mio avviso, è una aspetto del tutto secondario.


6. Quali obiettivi volete raggiungere con la vostra band?
Speriamo di continuare il nostro viaggio musicale finché sarà possibile. Coltiviamo il desiderio di fare musica perché è quello che sentiamo di fare nella vita e siamo aperti a qualsiasi conseguenza, sperando di riuscire ad uscire anche dall'Italia per dei live, dato che abbiamo un ottimo seguito all'estero, specie in nord Europa e in America Latina.

7. Quali sono le band che più vi hanno influenzato?
Non credo che la nostra produzione sia stata influenzata da qualche band in particolare. Ogni componente ha gusti musicali differenti e questo sicuramente si riflette nella nostra proposta, ma abbiamo sempre evitato che tali preferenze ci condizionassero troppo. Preferiamo lasciarci ispirare dal confronto interno alla band.

8. Meglio il metal di una volta o quello di oggi?
Il metal di una volta è iconico, è stato precursore di ciò che si è fatto dopo, quindi ha un’importanza in tal senso indiscutibile. I riff che rimangono nella storia li puoi trovare solo nel metal di una volta. Il metal di oggi è il frutto del nostro tempo, soprattutto della tecnologia del nostro tempo. Inevitabilmente ne è condizionato. Questo non significa che sia meno buono. Ha qualità differenti che puoi trovare nel suono, nella grande tecnica, nella fusione di generi e nelle influenze. Ogni epoca ha cose buone da offrire.

9. Come mai la scelta di cantare in italiano?
La scelta di utilizzare l’italiano è nata come conseguenza dell’intenzione di voler dare molta importanza ai testi e all’immaginario che sostiene la nostra musica. Questa necessità ci ha fatto preferire l’italiano in modo che fosse più agevole per noi riportare i concetti nei testi, e più immediato per gli ascoltatori comprendere il nostro messaggio. Siamo consapevoli che nel genere sia inusuale utilizzare l’italiano, ma alla fine questa scelta ci rende ben distinguibili che è una caratteristica a cui teniamo.

10. I vostri testi rispecchiano anche il vostro pensiero, e cosa volete veicolare all'ascoltatore?
Ogni disco ha un suo tema e verte su una o più figure femminili, ad esempio il disco Desdemona tratta di temi come la morte, il passaggio e il cambiamento, ponendo al centro di tutto questa donna il cui nome significa "nata sotto una cattiva stella", perseguitata quindi da un destino avverso. In Gehenna il tema centrale che fa da collante ai brani è quello della passione e del tormento e delle loro diverse sfaccettature. Sono presenti più figure femminili che esplorano questi vari aspetti, alcune di loro danno anche il titolo ai brani di cui sono protagoniste. Per le stesse ragioni, i nostri dischi hanno tutti un nome di donna o comunque al femminile.

11. Abbiamo finito, i saluti finali a voi.
Un ringraziamento sentito a voi che ci avete concesso questo spazio per esprimerci e a chi ha speso un po' del suo tempo a leggere queste righe!


Links:
Facebook
Homepage
Instagram
Spotify

Commenti

Post popolari in questo blog

Intervista a DEMOGHILAS

Alfred Zilla è un personaggio schietto e sincero, ma anche molto profondo, e ciò si può evincere sia dalla sua musica, ma anche da ciò che ci dice in questa intervista. Sicuramente è un personaggio fuori tempo massimo, calato in una società che non contempla molti pensatori e artisti autonomi come lui. Dopo la recensione del suo ultimo album " Antagonist " lo abbiamo raggiunto per fargli qualche domanda. Buona lettura! 1. Ciao Alfred, presenta il tuo progetto Demoghilas ai nostri lettori!  Ciao, truppa di Italia Metal e Rock, grazie del vostro tempo e interessamento, prima di tutto. Il Progetto Demoghilas è nato nell’estate del 2016, ma il mio sogno di fare musica iniziò a dodici anni, infatti molte canzoni che creo tutt'oggi sono tutti quegli esperimenti che tentavo mentre imparavo a suonare allora. Andando avanti ho capito di voler offrire qualcosa di diverso ad ogni album, come degli omaggi ad altri generi, anche se tutto sommato lo stile è rimasto lo stesso.  2. Proce

DEADLOCK CREW "No Way Out" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) A tre anni di distanza tornano gli italiani Deadlock Crew con il nuovo album "No Way Out", un'attesa che per chi conosce la band ne è valsa la pena. Come lecito sia, ci aspettiamo da questo nuovo lavoro un qualcosa di più maturo, più marcato nel sound e nella proposta in generale, visto che stiamo parlando di un genere musicale classificabile tra le file del classico Heavy Metal.  I Deadlock Crew per l'occasione si sono mossi con i giusti passi e la giusta tenacia andando a confezionare nove brani di spessore che paragonati a quelli del loro precedente lavoro, "Look Down On Me", sembra di essere su un altro pianeta. Un'attesa che ripaga alla grande, con un album in generale devastante e carico di adrenalina. "No Way Out" si presenta con un buon appeal e un sound pieno, pronto a catturare con un che di magnetico. Quarantasei minuti al cardiopalma con una tracklist tanto heavy quanto introspettiva con un ref

PANDEMONIUM CARNIVAL "Pandemonium Carnival II" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) I Pandemonium Carnival rilasciano il secondo album dal titolo "Pandemonium Carnival II". Un lavoro che sicuramente catturerà senza fatica gli appassionati del classico e mai tramontante Punk Rock di stampo americano. Le aspettative per chi inizierà l'ascolto non saranno banali e neanche scontate come il genere proposto potrebbe far pensare. Nonostante la dicitura di "Horror" (da cui la definizione di Punk "Horror" Rock), la band romana riesce a dare colore e rendere vivace tutto l'ascolto spalmando nelle quattordici tracce che compongono l'album una bella dose di spessore tecnico e compositivo e senza neanche andare troppo per il sottile.  I Pandemonium Carnival sanno come dare vita e comporre canzoni pregevoli, eleganti e con il giusto e ben ponderato tiro. Forti sia per quanto concerne l’impatto emotivo che per quello pulsante, istintivo e prettamente caratteristico del punk rock. Il combo dei Pandemoniu