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Intervista ai TESSILGAR


Eccoci a parlare coi Tessilgar, formazione hard rock quasi anomala, poco festaiola, ma anzi piuttosto cupa e introspettiva, che nei testi ama esplorare l'animo umano, soprattutto nella sofferenza. In questo si avvicinano all'ondata alternative rock e grunge degli anni Novanta, e il loro stile è infatti una sorta di ibrido tra varie correnti rock. Trovate la recensione del loro esordio, "Growth", qui. Buona lettura.

1. Ciao, presentate la vostra band ai nostri lettori!
Ciao a tutti!!! Siamo Tessilgar, band lodigiana hard and heavy: siamo Stefano, Alberto, Gabriele, Luca e Matteo!

2. Processo compositivo. Parliamone un po'.
Tutto nasce dalla sala prove: ci troviamo, qualcuno ha un abbozzo, un riff, ci mettiamo al lavoro insieme e da questa operazione esce la parte musicale. La parte testi invece, per ora, è stata svolta dal nostro cantante Stefano.

3. Testi: chi li scrive e cosa trattano?
Come detto precedentemente, per "Growth" sono stati composti totalmente da Stefano. Per quanto riguarda le tematiche, andiamo a scavare nella parte oscura della vita di tutti i giorni, le ombre e il buio che vive dentro ognuno di noi.

4. Cosa pensate di offrire in più sul palco rispetto al lavoro in studio?
Sicuramente la botta energetica dal vivo è più importante, sudata, trasmette tutte le emozioni e la tensione che i nostri brani contengono: il live è sempre un momento di condivisione speciale.


5. Come valutate la scena rock e metal italiana di oggi?
Viva e underground diremmo: ci sono tantissime realtà validissime, che ci mettono l'anima e che producono musica eccezionale. Mancano magari i luoghi per condividere tutta questa musica bellissima.

6. Quali obiettivi volete raggiungere con i Tessilgar e quali sono quelli che già pensate di aver raggiunto?
Per noi questo album è sia un punto d'arrivo che uno di partenza, una specie di pietra miliare nel nostro percorso di band. Quindi tra gli obiettivi raggiunti c'è il primo album. Per il futuro, sicuramente produrre un secondo album e calcare palchi sempre più importanti.

7. Quali sono le band che più vi hanno influenzato?
A livello di ascolti e di generi suonati possiamo definirci veramente onnivori: tutto fa conoscenza e tutto è esercizio. Le nostre influenze principali però nella composizione del disco si potrebbero riassumere nell'universo Ozzy, nei Soundgarden e negli Avenged Sevenfold.

8. Meglio il rock di una volta o quello di oggi? E come se la passa L'Italia secondo voi?
Bisogna essere aperti a ogni ascolto e mai partire prevenuti, questo è un mantra che dovrebbe essere recitato da tutti gli ascoltatori, non solo nel mondo rock/metal. Il passato ci ha donato la golden age del metal, dagli anni '70 ai primi '90, ma anche oggi c'è tantissima musica bellissima, quindi c'è speranza. Come dicevamo prima, l'Italia è vivissima e va solo scoperta!

9. Che programmi avete in questo periodo e per il futuro?
Torneremo in sala prove a breve per dare un seguito a "Growth". Nel frattempo ci siamo attivati per trovare un'etichetta e soprattutto per suonare il più possibile nel 2025.

10. Come siete giunti all'accordo con Rock On Agency e come vi state trovando?
Ne abbiamo sentito parlare da amici e siamo stati con Rock On Agency per un anno. Al momento siamo liberi da contratti vari, ma possiamo dire di esserci trovati abbastanza bene con questa agenzia.

11. Abbiamo finito, i saluti finali a voi.
Grazie ancora Italia Metal e Rock, grazie a tutti i lettori e le lettrici e ci vediamo prestissimo sotto al palco!!!




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